Archive for marzo, 2015

la camicia bianca di Gianfranco Ferre’

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A otto anni dalla morte di Gianfranco Ferre’, Milano lo ricorda con una bella mostra allestita nella Sala delle Cariatidi a Palazzo Reale. Sarà possibile visitarla fino al 1 aprile 2015.

Vi consiglio di acquistare il catalogo della mostra ” La camicia bianca secondo me. Gianfranco Ferre'”. Troverete delle splendide foto, con i particolari della costruzione delle camicie. Immagini splendide che danno un giusto risalto al lavoro di questo grande stilista, che riuscì a fare di una camicia bianca un’opera d’arte.

 

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Sciarpe primaverili contro il vento d’aprile

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Sciarpe e abiti Carla Massara , Milano

Nuovissime  sciarpe primaverili sono apparse da noi in negozio. Sono in lino, in seta, in cotone e seta, leggere e con delle fantasie splendide. Sono il frutto di una peculiare ricerca ed il risultato è’ stato di piena soddisfazione.

Queste  sciarpe sono assolutamente unisex, non temono barriere di nessun tipo. Sono belle al collo di una donna abbinata ai colori e alle fantasie degli abiti, come lo sono altrettanto arrotolate al collo di un uomo, naturalmente moderno e un pochino anticonformista, of course.

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Stampe e tricot

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Tra i nostri nuovi arrivi, oggi vi presento un abito molto, molto carino. È’ stato realizzato in seta elasticizzata, un tessuto straordinario, che permette all’abito di aderire perfettamente al corpo ma con grazia, senza segnare eventuali inestetismi.

Da abbinare a questo abitino, vi suggerisco un piccolo golfino tricot, oppure un giacchino gioiello, divertente e non impegnativo.

Un abito di questo tipo è dedicato a dei momenti speciali, dove vorremmo essere al meglio di noi stesse. In effetti in quanto ad esprimere una elegante femminilità, e’veramente perfetto.

 

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21 marzo….e’ primavera!

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Oggi 21 marzo e’ il primo giorno di primavera.

il 21 marzo 1931 nasceva la grande poetessa Alda Merini. Nessuno meglio di lei può , con la dolcezza e la forza delle sue parole, iniziarci a questa emozionante stagione.


Giacchini gioiello

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Possedere un giacchino gioiello e’ una divertente esperienza.

Uno dei tanti motivi e’ quello di aprire il nostro armadio e di provare un senso di gioia nel vederlo appeso, come quando si ammira un gioiello nella vetrina di una gioielleria. Nel nostro caso abbiamo il grande vantaggio di poterlo acquistare, dato il costo più che abbordabile, e di poterlo mettere sempre.

Infatti il giacchino gioiello rifugge dalle grandi occasioni. Per la sua anima rock, vive di giorno e di notte, ma sempre abbinato in modo molto disinvolto. Quindi portiamolo con un bel jeans anni ’70, con un pantalone nero e una camicia colorata, con abito iper femminile. Sempre ma, soprattutto, ovunque.

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Angela Stevani Colantoni

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Riporto con immenso piacere questa bella intervista i pubblicata su Io Donna del 7 marzo 2015.

Angela Stevani Colantoni fu la prima persona in assoluto che entro’ nel mio negozio una miriade di anni  fa. Ho un ricordo dolcissimo di quel momento e di questa splendida donna che divenne la mia prima cliente. Ancora oggi ho il piacere talvolta di vestirla e di potere godere della sua compagnia e della sua brillante intelligenza.

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Angela Stevani Colantoni: “Il mio 8 marzo? Dura tutto l’anno”
La presidente dell’Unione femminile nazionale difende da sempre la dignità e i diritti delle donne (tanto che ha appena ricevuto l’Ambrogino d’oro). L’abbiamo intervistata sulla sua storia e soprattutto su quella, gloriosa, della sua associazione. Che ha ancora parecchio da fare…

Leggi anche Unione Femminile: una storia di donne tutta italiana
e lo Speciale 8 marzo
di Cristina Lacava – 04 marzo 2015
Angela Stevani Colantoni: Il mio 8 marzo? Dura tutto l’annoLa presidente dell’Unione femminile nazionale Angela
“L’8 marzo ha ancora valore, forse oggi più di ieri. Dopo anni di facile consumismo, con mimose regalate negli uffici, cene tra amiche e maschi a casa, adesso ha recuperato un senso più profondo, sia per la crisi economica che ha colpito di più le donne, sia per le violenze di genere, i cosiddetti femminicidi. L’8 marzo è tornato a essere un giorno di lotta, non una festa. E lo sentono anche le più giovani”. E’ lucida l’analisi di Angela Stevani Colantoni, 92 anni portati alla grande, tanta energia e tanto ancora da dare. Ex insegnante di liceo, ex assistente di filosofia all’università, giudice onorario negli anni Cinquanta, quando ancora le donne non potevano indossare la toga, presidente dell’Unione femminile nazionale dal 2009, ha ricevuto l’Ambrogino d’oro “come esempio di passione civile, nella scuola e nella società, promuovendo il valore e la dignità sociale della donna”, è la motivazione.
La incontro nella bella sede dell’associazione, in corso di Porta Volta, in un ufficio che ha ancora gli arredi inizio Novecento, tirati a lucido: belle stampe, cassettiere provenienti da casa Majno (la moglie di Luigi, Ersilia, fu una delle fondatrici), e finestre ampie che danno su un giardino ombroso: “Torni in primavera” è l’invito, “diventa tutto fiorito”. Qua l’Unione è rimasta più o meno ininterrottamente negli ultimi 100 anni, sopravvivendo al fascismo, che la chiuse nel ’38, e ai bombardamenti della Seconda guerra mondiale, che ne distrussero un’ala. Tra le tante attività attuali, lo Sportello famiglia, che offre consulenza legale gratuita (il 18 marzo, per il ciclo di incontri post-separazione, si parlerà di Istruzioni per essere infelici) e la Scuola dei genitori (il 19 è il turno di La scuola, che ansia!). C’è un archivio molto interessante per la storia di genere, si organizzano spettacoli, mostre. Angela Stevani me ne parla con grande entusiasmo: “Capisce, per questo posso dire che il mio 8 marzo dura tutto l’anno”.

L’Unione femminile ha attraversato e superato fasi storiche molto diverse, sopravvivendo a tutte: “Siamo nate nel 1899, grazie a un gruppo di donne della media e alta borghesia milanese, laiche e – in parte – socialiste, attente alla condizione delle lavoratrici, sfruttate sia in fabbrica, sia in famiglia. A quei tempi” ricorda, “le donne sposate non avevano neanche personalità giuridica: per qualunque atto avevano bisogno dell’autorizzazione maritale. Chiedevano di poter votare, ma dovevano aspettare ancora mezzo secolo. Per non dire del divorzio: già nel 1902 appoggiavamo una proposta di legge”.

Lì in via di Porta Volta è nata l’Associazione generale di mutuo soccorso delle operaie milanesi, l’Asilo Mariuccia, il Comitato Pro Infanzia, l’amministrazione degli uffici indicazioni e assistenza, il Patronato dei minorenni. Un “femminismo pratico”, è stato definito, con l’aiuto concreto alle madri in difficoltà e alle bambine sfruttate. E poi il valore dell’istruzione, al primo punto del manifesto dell’Unione, che cerca appunto “l’elevazione e istruzione della donna, per la difesa dell’infanzia e la maternità” con la scuola di disegno professionale per le piccole modiste e la cassa di maternità per le lavoratrici, che non avevano diritto allo stipendio durante il puerperio. “Abbiamo avuto dei momenti di pausa: durante la Grande Guerra e soprattutto durante il fascismo, che all’inizio aveva affascinato alcune di noi, per la speranza che desse il voto alle donne. Poi naturalmente non fu così e nel ’38 ci fu la chiusura con le leggi razziali. Dopo la Seconda guerra mondiale, siamo rimaste apartitiche, pur condividendo molte battaglie con l’Udi. Ci siamo schierate per il NO al referendum sul divorzio, ci siamo battute per il nuovo diritto di famiglia, per l’aborto. Ma sempre senza massimalismi e ideologie. Guardando all’interesse concreto delle donne”.

Per la Giornata delle donne, l’Unione mette a disposizione di chi lo richieda il libro + dvd 8 marzo. Una storia lunga un secolo, di Tilde Capomazza e Marisa Ombra. Da dedicare soprattutto alle giovani generazioni: “Sono fiduciosa” dice Angela Stevani. “Le ragazze oggi sono molto sensibili ai temi di genere, come lo sfruttamento del corpo femminile nella pubblicità, i femminicidi. E si interessano alla storia del movimento delle donne”.

 


Cosa c’è di più chic di una mantella per la primavera?

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Cosa c’è di più chic di una mantella per la primavera?

In questa stagione un po’ pazza dove tutto e niente e’ essenziale, trovo sia bellissimo avere un capo assolutamente speciale, unico e irripetibile. Quel qualcosa in più  che non hanno tutti, che non è banale ma talmente raffinata da stupire piacevolmente chiunque.

Questa mantella è stata realizzata con un particolare tessuto traforato tipo sangallo foderato in Jersey  per creare l’effetto “nude”e per dare alla nostra mantella la giusta consistenza per cadere  impeccabilmente.

 

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Una collezione di spolverini

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Piccoli soprabiti di seta per uscire dalla mattina alla sera senza problemi.
Si abbinano perfettamente a tantissime cose e sono sempre adatti a tutte le situazioni.
Si possono collezionare negli anni, dedicandogli un’anta del vostro armadio. Passeranno molto poco fuori moda e li ritroveremo sempre quando ci dovesse servire un abbinamento particolare.
Personalmente io ho iniziato anni fa a collezionare spolverini ed ora ho una discreta e variopinta collezione che, oltre ad essere molto bella da guardare, mi è stata spesso molto utile.

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La taumaturgia del cristallo

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image< Cristallo di Murano per dare un colpo di colore deciso al nostro abbigliamento in primavera. Un'idea per illuminare un giorno senza sole oppure, al contrario, per entrare in piena sintonia con l'arrivo della primavera. Queste collane sono state realizzate assolutamente senza nessuna parte metallica. Solo cristallo puro e filo di cotone, per sfruttare in pieno il potere benefico e terapeutico del cristallo, senza interferenza alcuna. image


Divertimento allo stato puro

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I pantaloni stampati sono divertenti e hanno uno stupendo spirito sbarazzino.
Si possono fare tantissimi abbinamenti, senza mai correre il rischio di annoiarsi.
Vi suggerisco di fare solamente molta attenzione al modello e al taglio dei pantaloni stampati. In questi tessuti è importante che tutto sia di un ottimo livello perché la minima imperfezione balza all’occhio più che in un qualsiasi altro tessuto in tinta unita.
I nostri pantaloni stampati a bolli colorati su fondo bianco sono davvero perfetti, tanto da possedere il magico potere di slanciare e fare sembrare tutte una taglia 42.
Solo provandoli cresce il buonumore e risvegliano la voglia di giornate al mare piene di sole.

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A Palazzo Parigi

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Ad un evento a Palazzo Parigi, una nostra elegantissima amica ha indossato un completo Pour que tu m’aimes di Carla Massara particolarmente interessante.
Camicia di seta stampata, una cappa di mohair a punto frangia avorio e un paio di pantaloni neri stretti ma leggermente svasati sul fondo. Nessuno di questi tre capi prevale sull’altro, vince l’equilibrio armonico dove tutto si fonde in un unico accordo.

 

 

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8 marzo

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“Vaso di mimose” di Moise Kisling
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Auguri alle mie carissime amiche e a tutte le donne che, in tanti anni del mio lavoro, ho avuto la straordinaria fortuna d’incontrare.


Vento di primavera

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In primavera ci sono sempre molte giornate fredde e solitamente non si trovano più nei negozi dei capi d’abbigliamento con una pesantezza giusta per marzo, aprile e maggio.

Da molti anni già a febbraio ci vengono proposte le collezioni  estive, senza passare al ” peso medio” di antica memoria. Se si guardano le collezioni degli anni ’50-60 troviamo una netta distinzione tra le proposte primaverili, che erano sempre in tessuti piuttosto pesanti, e quelle decisamente estive.

Iniziò con la rivoluzione degli anni ’70 a cambiare qualcosa. Si incominciarono a vedere tra le giovani gli abiti e le gonnellone hippy, a balze e in cotone, portate in inverno con gli zoccoli e il maglioncione di lana. Un’esplosione rivoluzionaria di colori e di fantasia come non si era mai vista.

Oggi non esiste più il classico tailleur di lana anni’60,

ma si ritorna, con piacere, a vedere in alcune collezioni delle giacche adatte ad essere indossate subito, da marzo inoltrato, quando il clima si fa un pochino più mite ed il vento di primavera inizia a cambiare le giornate con nuovi colori nel cielo e nei nostri occhi.


Soprabito, spolverino, cappottino leggero…. cos’altro?

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Spolverino Pour que tu m’aimes di Carla Massara

Cos’altro deve essere il capo più utile di tutta la primavera? Chiamiamolo come vogliamo, ma, nel nostro guardaroba, deve esserci.

Sopporta qualsiasi abbinamento. Dall’abito di tutti i tipi al pantalone di qualsiasi foggia. È’ sempre magicamente perfetto e non viene nemmeno voglia di toglierlo quando entriamo  in un posto chiuso. Al massimo lo slacciamo con nonchalance, lasciando intravedere quello che abbiamo sotto e trasmettendo il messaggio che è lui, il nostro mitico spolverino, il nostro,pezzo forte.

Divertente indossato con un abito corto corto sotto, molto modaiolo portato con un abito o una gonna lunga alla caviglia, classico con pantaloni e camicia di seta fantasia, movimentandolo con una camicia a fiori abbinata alla geometria del soprabito.

 

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Una dolce atmosfera

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Abito Pour que tu m’aimes di Carla Massara

Ci attende una primavera romantica, con tanti abiti delicati e dolcemente eterei. Un tripudio di tessuti leggeri e danzanti, di fiori e di richiami fiabeschi. Niente di troppo opulento, ma una moda anticonvenzionale che ha acquisito il lato romantico degli anni ’70 traducendolo in chiave moderna.