Riporto questo articolo apparso oggi su Huffington Post firmato Chiara Plotto perché mi ha veramente molto colpito
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Lillian Weber, a 99 anni, cuce per beneficenza: un abito al giorno per le bambine povere. “Arriverò almeno a 1000”
Chiara Piotto, L’Huffington Post
La determinazione non ha età. Ogni giorno negli ultimi tre anni Lillian Weber si è alzata, si è messa a cucire e a fine giornata ha confezionato un abito nuovo. Piccolo particolare? Lillian ha 99 anni, 100 il prossimo maggio. E lo fa per una buona, buonissima causa: aiutare le bambine bisognose nel mondo.
Sembra una vecchietta come tante altre. Capelli color panna cotonati, spessi occhiali allentati sulla punta del naso, bocca corrucciata. Ma ad oggi Lillian, residente nell’Iowa, ha donato oltre 840 abiti a Little Dresses for Africa, un’organizzazione cristiana no profit che si occupa di distribuire abiti alle bambine e ragazze in difficoltà. L’obiettivo di questa risolutissima signora è però di arrivare al tetto dei 1000 prima del prossimo compleanno: “Quando arriverò a 1000 andrò ancora avanti, se sarò in grado. Non c’è motivo di starsene con le mani in mano”, ha detto alla tv locale WQAD. Gli abiti da lei creati sono spediti dalla onlus negli orfanotrofi, nelle chiese e nelle scuole di 47 paesi dell’Africa e in altre zone povere del pianeta come Haiti, l’Honduras, la Thailandia, il Messico e alcune parti degli Stati Uniti; “Non inviamo solo vestiti, inviamo speranza” recita il sito ufficiale.
La cosa ancora più straordinaria nella storia di questa mani-di-forbice quasi centenaria è che oltre alla determinazione mantiene vivissima la creatività; ogni abito che confeziona è unico e diverso: “Sono tutti personalizzati – ha raccontato sua figlia Linda alla tv locale – per lei non è sufficiente creare gli abiti, a ciascuno deve dare un tocco personale, qualcosa di speciale”.
Tutto ebbe inizio con un documentario sulle organizzazioni no-profit, nel 2011, che diede a Lillian la forza di volontà di fare qualcosa in prima persona per aiutare gli altri. A lei si unirono altre signore del quartiere, tutte ottantenni, e assieme decisero di dare il proprio contributo all’organizzazione benefica. Uno spirito d’iniziativa che ricorda quello delle protagoniste di Calendar Girls, storia vera di un gruppo di donne anziane dello Yorkshire che decise di posare senza veli in un calendario per raccogliere fondi per la ricerca contro la leucemia.